Alessandria, Alessandria, Alessandria
In una società libera nessuno ci può vietare di osservare e pubblicare in ordine a quanto succede nel Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Specialmente quando si tratta di entrate erariali, in un periodo di grave crisi economica che ha avuto inizio, a parere che il sottoscritto non è disposto in alcun modo a mettere in discussione, con l’avvento nel mondo occidentale dello “tzunami” cinese.
E ciò, non solo in materia di diritti doganali, ma anche in materia di riscossione delle imposte dirette perché, l’ho scritto mille volte su questo blog, a poco dazio, corrisponde poca IVA, costi falsi, ricavi falsi, bilanci falsi, dichiarazioni false, poca IRES, poca IRE e poca IRAP, e relative addizionali, e quant’altro.
E questo fatto viene riconosciuto sin dal 2007 dalla stessa Agenzia delle Dogane (di quella delle Entrate non si è avuta mai alcuna notizia), eppure va perseguita la lotta all’evasione.
Sono quindi quattro anni che viene riconosciuto da alcune Direzioni Regionali (ma io dico in tutte o quasi tutte, sia perché l’onda anomala ha riguardato tutto il mondo occidentale, fino a ridurlo quasi in polvere, sia per esperienza personale, come nel caso dell’accertamento dei valori delle t-shirt, accertato dalla Guardia di Finanza in dogane site dal Manzanarre al Reno, e disposta da un grande giudice tributario di Alessandria, le cui risultanze sono state pubblicate ampiamente e ripetutamente su questo blog) l’esistenza del virus “sottofatturatio HIV”.
Il fatto:
– per lo meno dal 2007 si è avuta notizia che l’Agenzia delle Dogane, al fine di contrastare il contrabbando attuato con sottofatturazione delle merci, ha dato delle disposizioni in ordine all’accertamento del valore, alla procedura da adottare relativamente all’art. 181 bis del Reg. 2454/93 (DAC), alle modalità di consultazione del sistema MERCE (che è legittimo senz’alcun dubbio, purché utilizzato bene) nel rispetto delle disposizioni dettate agli artt. 29 e ss. del Codice Doganale Comunitario in ordine proprio alla corretta rideterminazione del valore.
– le stesse anomalie sono state ribadite ancora dalla Direzione Interregionale della Campania e della Calabria (ma lo stesso ragionamento, tenuto conto di quanto osservato a proposito dell’indagine disposta dalla CTP di Alessandria, dovrebbe estendersi anche al resto dell’Italia), con la Disposizione di servizio n. 25/2010, peraltro legittima, che, a seguito di analisi compiute a livello nazionale ha comunicato di aver riscontrato un distorto uso del regime del deposito IVA e casi frequenti di utilizzo di tale regime da ditte che sottofatturavano e che nella maggior parte dei casi erano destinate a sparire nel giro di 6/9 mesi dopo aver effettuato una mole considerevole di operazioni, beneficiando di un differimento del pagamento dell’IVA che poi non veniva assolta.
Sul fatto già si è scritto e si è riconosciuto che l’Amministrazione ha quanto meno ammesso che l’istituto del deposito IVA comporta il beneficio di un differimento del pagamento dell’IVA e che il reverse charge costituisce modalità di assolvimento dell’imposta.
Questo per le persone per bene!!
Quelle non per bene hanno pagato solo il 10/20 % del dazio effettivamente dovuto e quindi perché avrebbero dovuto pagare l’IVA se erano contrabbandieri?
Qui si rischia che ci va sotto, lo scrivo in italiano, sebbene derivi dal vero dialetto napoletano, “il giusto per il peccatore”.
Il “giusto” si è comportato sempre bene. Ma chi è il “giusto”?
Il “giusto” è certamente la ditta nazionale, la grande impresa, la piccola e media impresa, che in questo periodo stringe i denti per sostenere l’economia nazionale ed i posti di lavoro.
Chi è il “peccatore”? Il “peccatore” è quello che si arricchisce alle spalle dell’intera comunità nazionale e che sta tagliando le gambe anche al giusto.
Allora, qui non si vuole commentare l’ordine di servizio che avrà le sue ragioni. Si vuole solo dire che la sottofatturazione riguarda innanzitutto i dazi. E’ all’immissione in libera pratica che si effettua l’accertamento del valore, non all’estrazione dal deposito IVA.
E ancora si osserva:
– perché penalizzare le imprese che hanno meno di due anni di vita?
– le società di persone e le imprese individuali che non sono tenute al deposito del bilancio e che possono essere in contabilità semplificata quali documenti devono presentare?
– e per le operazioni effettuate dal 02 gennaio 2011 fino all’esito del’istruttoria le imprese dovranno poi prestare garanzia anche per quelle operazioni? O la merce verrà rilasciata con A/27?
– per piacere ci dite se queste disposizioni valgono per tutta l’Italia? O c’è una restaurazione del Regno delle Due Sicilie (patria dei cattivi e dei contrabbandieri)?
Alessandria, Alessandria, Alessandria.
gianni gargano
Lascia un commento