Ti ho rivisto nel sogno

IMG_0371MI giro.

Tanto ho capito re mi basterà ascoltare.

Quello che parla è un vecchio televisore Brionvega a colori (quello bianco e nero che pure avevo l’ho lasciato in un’altra casa o, comunque, non ce l’ho più).

Mi stendo sul fianco sinistro, la gamba ciondoloni, il cuscino tra le braccia.

Sogno che sono con Claudio.

Insieme. A parlare delle nostre vite e dei nostri sentimenti.

Forse avevamo dieci o undici anni.

Già pazzi per le donne.

Ma ancora di più per i nostri rispettivi padri, dei quali ogni tanto facevamo cenno giusto perché continuassero a stare con noi.

Io sapevo poco del papà di Claudio perché lui stesso ne sapeva poco. E quel poco che conosceva l’aveva condiviso con me.

Spesso giravamo per chiese nella speranza di incontrare, o vedere, un certo barbone dalla barba fitta e nera e dagli occhi di fuoco che Claudio pensava o, forse, sperava, fosse suo padre.

Del quale non conosceva nulla, neppure la fine.

La fine c’era stata!|

claudio, invece, sapeva tutto di mio padre.

Mille volte gli avevo raccontato la storia della sua malattia, per filo me per segno.

Mille volte ci eravamo scambiato in confidenza l’amore infinito che ci riempiva il cuore senza mai perdersi o traboccare.

Poi Claudio, quando già era un uomo, è stato insignito di una medaglia al valore per conto del padre.

E lo ha detto a me che, ormai lontano, non lo frequentavo più se non col cuore.

Ciao Marisa.

Un bacio.

Indovina chi ho sognato stanotte?

Chi?

Claudio!

Beato te! MI abbraccia e bacia.

……e la giornata comincia

Alfò

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