L’ingiustizia dei depositi Iva

Miei carissimi amici e lettori,

sono sulla breccia da tanti anni e non mi sono mai andate giù le ingiustizie.

Qui non esprimo idee politiche, che  nulla hanno a che fare con questo blog.

Parlo di ingiustizie mal sopportate.

In ogni caso,in ogni occasione della mia vita.

Sono laureato in economia e commercio.

E perciò qualcosa di economia pure, quanto meno, l’ho studiata.

E  ho seguito i corsi del Professor Palomba.

Un grande, al di fuori di ogni schema precostituito.

Il  ministero dell’Economia e delle Finanze deve essere il  volano di crescita dell’economia.

E combattere l’evasione fiscale che la corrode come un cancro maligno.

Ma l’evasione va combattuta, non l’economia.

Ed allora sono benvenute tutte le misure prese con il decreto anticrisi per correggere alcune distorsioni che portavano all’evasione e all’elusione fiscale.

Che hanno dato una botta secca alle frodi carosello.

Ma l’evasione dei dazi dal 1995 al 2006, infinitamente denunziata su questo blog, che fine ha fatto?

Perché non se ne parla?

E chi ne sono stati i protagonisti?

E come si recupereranno più quei soldi?

Non ci  è dato di saperlo!

E’ un segreto di Stato!

Però non è giusto colpire, ora, le aziende sane per “coprire le perdite” di quegli anni.

Non è giusto!

Perché così non si recuperano soldi.

E se, alla fine  si saranno recuperati,  sarà stata, alla fine, soltanto pia illusione.

Perché le aziende sane. Quelle che producono reddito, ricchezza, occupazione si saranno distrutte ed il Paese risulterà ancora più debole.

E allora colpite le aziende malate di disturbo ossessivo-compulsivo per il malaffare.

Non le sane.

Quelle, per essere chiaro ancora una volta, che hanno dichiarato bene la merce e reale il valore delle merci importate.

Quelle che hanno assolto bene sia il dazio sia l’Iva!

Quelle che hanno, perciò, bilanci  veritieri e che danno ,occupazione e ricchezza al Paese.

Quelle italiane per intenderci.

Allora com’è possibile che non si dica una parola definitiva sui depositi Iva.

Dopo che la sentenza della Suprema Corte di Cassazione  ne ha dato un’interpretazione quanto meno originale ed ha cassato una legge dello Stato?

Che ne pensa l’Amministrazione di quella sentenza?

Perché tace?

Può farlo?

Può, cioè, tacere?

O il Governo deve provvedere anche alla sua riforma?

gianni gargano

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