Ogni pazienza ha un limite!

E’ presto. Molto presto. E io scendo, come sempre.

Di fronte c’è Capri, che posso raggiungere a piedi, perché il cielo è gonfio ed il mare calmo.

C’è la solita gente per strada.

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Un  povero barbone che trascorre l’intera giornata camminando per la città e che  incontro dappertutto e che, a quell’ora, passa proprio sotto casa mia.

Qualcuno  è in giro col cane.

Saluto un indiano che ogni mattina è llì di fronte che aspetta il C 28.

Per strada c’è ancora spazzatura.

Monnezza è un’espressione volgare che i napoletani non usano e che sa di disprezzo.

Dio, ti prego, fa che la mia città non me la tocchi più nessuno.

Che se ne vadano via per sempre i presuntuosi e i chiattilli.

Napoli è una  città vera, una capitale, una città d’arte.

Via, però,la spocchia degli ex cortigiani.

Via i non napoletani che se ne sono impossessati.

Che la hanno usata!

Basta al suo sfruttamento.

Via tutti!

Fuori!

Forza napoletani. Dimostrate chi siete  a chi vi ha sfruttato per anni!

Anche la nostra  pazienza  ha un limite.

Alfò

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