Cambierà qualcosa ? (articolo già pubblicato su una rivista del settore nel febbraio del 2007)

“Il sole24ore” di venerdì 2 febbraio 2007 titola in prima pagina:

“NELLA BUROCRAZIA MOLTA CORRUZIONE” ….”La Corte dei Conti rilancia l’allarme: corruzione, tangenti e concussione nella Pubblica Amministrazione restano la terza categoria più numerosa e la più impunita tra i reati contabili”.

E poi il quotidiano economico pubblica, tra le altre, le seguenti notizie:

– il Ministro della funzione pubblica ha firmato una direttiva sulla trasparenza che impone ad ogni struttura burocratica di acquisire “le notizie relative alla situazione patrimoniale del personale dirigente” e che in caso di rifiuto potrebbe scattare anche il licenziamento;

 

– la Finanziaria 2007 prevede l’obbligo di pubblicazione sul sito web delle singole amministrazioni dei compensi e delle retribuzioni degli amministratori delle società partecipate dallo Stato, dei consulenti, dei membri delle commissioni e collegi “e dei titolari di qualsivoglia incarico corrisposti dallo Stato, da enti pubblici o da società a prevalente partecipazione pubblica non quotata in borsa” (sarebbe opportuno conoscere saranno pubblicati anche il valore, onnicomprensivo, dei “contratti” dei Direttori Generali dei Ministeri e dei Dirigenti statali, nonché i criteri per la loro determinazione);

 

– basterebbe un aumento della produttività della pubblica amministrazione, comparto che pesa per il 20% sulla nostra economia, per avere un guadagno di due punti di PIL. (Sarebbe, però, diritto degli italiani conoscere quanto ha pesato in termini negativi sul PIL, l’inefficienza della pubblica amministrazione negli ultimi 5/10 anni);

 

– il Ministro della Funzione Pubblica ha aperto alla possibilità di fare ricorso al projet financing, che rappresenta un metodo per realizzare servizi efficaci e legare la remunerazione ai risultati ottenuti.

È necessario, però, che i vari Ministeri chiariscano anche definitivamente che cosa si debba intendere per “risultati ottenuti” cui legare la remunerazione dei dirigenti. Le entrate da prendere in considerazione sono quelle accertate, le liquidate o le riscosse?

Vigono ancora il diritto amministrativo e la contabilità di Stato?.

Per quant’altro si veda “il sole24ore” di venerdì 2 febbraio u.s. alle pagine 1, 2 e 3.

Ma non è finita!

Il 4 febbraio scorso, il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ha affermato che per i contribuenti corretti, il carico fiscale è troppo gravoso.

Finalmente!

È vero e lo dimostreremo in seguito con un esempio.

A questo punto è doveroso fare alcune considerazioni fondate sui seguenti principi, assolutamente inderogabili in uno stato giusto e moderno:

 

1) tutti i cittadini sono uguali tra loro e tutti hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri;

 

2) l’appartenenza ad una pubblica amministrazione o l’assunzione di una pubblica funzione non conferisce un potere assoluto, ma al contrario obbliga alla fedeltà allo Stato e al rispetto dei cittadini;

(ma per le “Agenzie” i contribuenti non sono considerati alla stregua di “Clienti”?)

 

3) gli altri cittadini, quelli “comuni”, non rappresentano il “popolo bue”, ma soggetti che hanno scelto di affrontare la vita in maniera diversa e altrettanto utile per la nazione.

Essi, sottoposti al rispetto rigorosissimo di ogni formalità sono, ciononostante, sommersi da “cartelle pazze”, regolarmente oggetto di sgravio perché emesse a causa di errori commessi dagli stessi uffici, dalle banche, o dal “sistema”.

Ma i responsabili delle varie Agenzie conoscono il trauma che subisce una persona onesta, che ha sempre onorato ogni tributo, quando gli viene notificata una cartella di 20/30.000 euro e gli viene per di più ipotecata la casa, ove invece nulla era dovuto?

**************

 

Ciò premesso si riportano qui di seguito alcune delle più incisive disposizioni legislative di questi ultimi mesi, tutte da condividere, ma da gestire nel rispetto assoluto dei diritti dei cittadini.

 

Lotta all’evasione.

È un obiettivo giusto, in quanto tutti devono contribuire, in ragione delle proprie sostanze, al mantenimento della nazione.

Speriamo, però, che non si colpisca nel mucchio, e che, invece di andare a scovare i soggetti “inesistenti” o i grandi evasori, non si sommergano di verifiche i contribuenti che regolarmente pagano le imposte, i contributi previdenziali per i dipendenti, e quant’altro.

Questo timore nasce dalla circostanza che l’atto di indirizzo alle Camere per gli obiettivi di politica fiscale per il periodo 2007-2009, depositato in Parlamento, dice che saranno posti agli uffici obiettivi di produzione “numerici” e monetari: “questo però può aumentare il rischio che una volta avviato un controllo i funzionari siano più propensi a portarlo comunque a termine, anche se magari la pretesa dovesse essere poco fondata. Poi in contenzioso chi vivrà vedrà”. (da ”Il sole24ore del 12/01/2007” – “IL CONTRASTO ALL’EVASIONE PUNTA SUI CONTROLLI MIRATI” – Antonio Criscione).

Si rischia di tornare all’antico: di avere di nuovo paura degli accertamenti anche se si è in regola.

Ed allora si torni all’antico anche per quanto attiene il potere amministrativo e cioè:

– le circolari e risoluzioni siano emesse soltanto dalle Direzioni Generali delle varie Amministrazioni, sentita se del caso l’Avvocatura dello Stato. Tali disposizioni firmate dai Direttori Generali dovranno essere chiare ed univoche (si pensi alle numerosissime circolari e risoluzioni emesse, in varie occasioni, dalle Direzioni Circoscrizionali, dalle Agenzie Regionali delle dogane, nonché dalla Direzione Generale delle Dogane e dagli uffici delle Entrate in materia di depositi IVA, con le quali sono stati espressi orientamenti spesso contrastanti.

 

– I funzionari si assumano per concorso. Si assicuri loro una giusta retribuzione a condizione che si impegnino ad una vita specchiata ed esemplare

(ma il giuramento di fedeltà è ancora reso al momento dell’assunzione?).

– I dirigenti siano completamente padroni delle normative relative alla branca dell’amministrazione da essi diretta.

– I loro compensi siano fissati senza premi connessi ai risultati.

Sappiamo che tali compensi già sono alti e non si capisce perché debbano essere fissati dei premi aggiuntivi quando si è già pagati per compiere il proprio dovere.

 

L’anagrafe dei conti correnti ovvero la banca dati di tutti i rapporti che i contribuenti trattengono con ogni tipo di intermediario finanziario.

Tale norma, stante il citato rapporto della Corte dei Conti, dovrebbe valere per tutti i cittadini italiani, nessuno escluso;

 

Il comma 414 della legge Finanziaria 2007 dispone che il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano operativo e nei programmi sono valutati ai fini della corresponsione ai dirigenti della retribuzione di risultato e della responsabilità dirigenziale.

Speriamo che tali obbiettivi si considerino raggiunti solo quando vengano effettivamente riscossi i crediti erariali.

I veri ricchi nel nostro Paese sono coloro che riescono per 10, 20, 30 anni a percepire stipendi nell’ordine di 10, 15.000 euro per 13, 14 o 15 mensilità l’anno.

Questi sono i veri ricchi: i cosiddetti “rentiers” di vecchia memoria.

Non solo!

Molti di essi diventano dirigenti 2 mesi prima di andare in pensione e poi percepiscono per tutto il resto della vita la pensione da “dirigenti” (almeno 6.000 euro netti al mese).

E i contributi non li hanno versati loro ma lo Stato!

Viceversa chi si versa da solo i contributi percepirà, forse, una pensione intorno ai 1.000 euro al mese! (si vedano al riguardo i rendimenti della legge 335/1995)

Si fa qui di seguito, un esempio dal quale emerge l’abissale differenza tra il reddito netto di un dirigente e quello di un professionista corretto, che non è proprio uno stupido e che lavora 12/14 ore al giorno (domeniche comprese) e che ha spese di studio, di personale, non tutte interamente deducibili.

 

Reddito lordo Euro 200.000,00 anno d’imposta 2007:

 

PUBBLICO DIPENDENTE

REDDITO LORDO € 200.000,00 –

IMPOSTA

fino a 15.000 euro il 23% 3.450,00

su 13.000 euro il 27% 3.510,00

su 27.000 euro il 38% 10.260,00

su 20.000 euro il 41% 8.200,00

su 125.000 euro il 43% 53.750,00

Imposta Totale € 79.170,00

Reddito Netto € 120.830,00

 

 

Aliquota media:

200.000,00 : 79.170,00 = 100 : X

X = 39,59%

 

AUTONOMO

REDDITO LORDO € 200.000,00 –

 

IMPONIBILE FISCALE:

Reddito Lordo € 200.000,00 +

Costi indeducibili € 10.000,00

€ 210.000,00 –

contributi INPS pagati nell’anno 2007 € 16.019,00

 

Reddito imponibile € 193.981,00

 

IMPOSTA

fino a 15.000 euro il 23% 3.450,00

su 13.000 euro il 27% 3.510,00

su 27.000 euro il 38% 10.260,00

su 20.000 euro il 41% 8.200,00

su 118.981 euro il 43% 51.161,83

Imposta Totale € 76.581,83

 

 

IRAP

IMPONIBILE FISCALE 210.000,00 +

COSTO DEL PERSONALE 60.000,00

Imponibile ai fini IRAP 270.000,00 x 4,25% € 11.475,00

 

(in alcune regioni l’aliquota IRAP arriva addirittura al 5,25 %)

 

 

CONTRIBUTI LEGGE 335/1995

fino al massimale di 85.478 il 23,50 % € 20.087,33

 

Reddito Netto € 91.855,84

 

Aliquota media:

200.000,00 : 108.144,16 = 100 : X

X = 54,07%

 

A questo punto è giusto che si faccia rifunzionare la macchina amministrativa e che si faccia conoscere agli italiani quanti sono i dirigenti ed i pubblici amministratori in genere che guadagnano oltre i 200.000,00 euro lordi (tenendo conto di tutte le indennità).

E ciò perchè se si riflette sul fatto che decine e decine di milioni di cittadini guadagnano appena 15/20.000,00 euro lordi l’anno, mi sa tanto che il 30/35, se non il 40% della ricchezza prodotta se la beccano proprio questi “rentiers”.

Infine è ancora diritto degli italiani conoscere se:

– gli uffici comunicano agli organi accertatori l’esito dei verbali da quest’ultimi redatti;

– gli uffici, cui tali verbali sono destinati, li iscrivono a “scadenziere”;

– il numero e il valore degli atti errati, prescritti, decaduti e annullati negli ultimi 10 anni.

 

gianni gargano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *