Lo dicevo o no?

SU AUTORIZZAZIONE DELL’AUTORE
mercoledì, 21 aprile 2010

Siamo su “Scherzi a Parte”? Purtroppo … no!

pensavo, anzi “speravo” … di essere su “scherzi a parte”!
L’ALSEA (associazione lombarda spedizionieri e autotrasportatori) ha organizzato un seminario per fugare i dubbi interpretativi relativi alla nuova normativa IVA ed alla dichiarazione INTRASTAT.
Dopo i saluti del segretario dell’Alsea (Andrea Cappa) si presenta il dott. Cesare Rossi dell’Agenzia delle Entrate, premettendo: “i chiarimenti che vi darò sono a titolo personale”… cioè, nemmeno lui ha idee chiare su cosa voglia la legge.
La normativa è “davvero complicatissima” (sono parole sue!) e quindi alcuni dubbi interpretativi rimangono (in attesa di circolari che saranno predisposte dal Ministero in futuro!).

no-scherzi

Come inizio non è il massimo: siamo qui in più di cento persone, tutti con mansioni certamente di responsabilità, abbiamo tralasciato il lavoro, abbiamo bisogno di essere “illuminati” e già in partenza sappiamo che tutto quello che ci verrà detto sarà aria fritta.
Vabbè, ormai siamo in ballo e balliamo.
Il dott. Rossi ci presenta l’elenco delle normative in vigore (e qui le potete vedere!):
norme doganaliRibadisce più volte che lui ha forti dubbi e che le sue considerazioni sono di tipo cautelativo.
Ci propina tutta una serie di slides che mi fanno rendere conto della complessità della questione.
norme IVA & INTRASTATUna, in particolare, mi colpisce: laddove si dice che per vendita di servizio di trasporto a soggetto passivo non residente non va emessa NESSUNA FATTURA (dunque da ora in poi, dai miei agenti Australiani e Canadesi, mi dovrò far pagare in nero? Magari aprendo un conto in Svizzera?)
Ben 36 quesiti sono già stati sottoposti al dott. Rossi e le risposte ce le troviamo stampate. Ne leggo qualcuno a caso e mi balzano agli occhi le risposte date alla domanda numero 2 ed alla domanda numero 36. Le domande sono praticamente uguali (o comunque molto molto simili). Le risposte sono esattamente una l’opposto del’altra!
Comincio a guardarmi in giro, aspettando l’apparizione delle telecamere e di qualche comico che urli “siete su scherzi a parte” … invece niente.
La situazione è seria, kafkiana direi.
Quando una signora pone una domanda ben precisa (se mi comporto così … sono in regola “sì”o “no”) ecco la risposta del dott. Rossi: “dipende dal verificatore”.
Un boato esplode in sala.
A me ricorda la fisica quantistica ed il gatto di Schrodinger (quello che, appunto, è contemporaneamente vivo e morto).
Va bene che la legge non sia chiara, va bene che nemmeno all’agenzia delle entrate siano in grado di capire cosa debba essere fatto, ma che l’essere in regola o meno dipenda da come si è alzato quella mattina il funzionario incaricato di fare le verifiche in un’azienda NON è proprio accettabile.
Mi alzo e me ne vado, dicendo: “ragazzi, io vado tanto tra poco arrivano le telecamere. siete su scherzi a parte”
D’altronde, non so dare altra spiegazione logica a quanto sta succedendo.
Paolo Federici

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