La merce che non c’è (questi fantasmi) – prologo del libro “Le voci di fuori”

 Correva l’anno 2004 o giù di lì.

 A Topolinia non era più come prima.

Il commercio non girava.

I negozianti non vendevano più niente.

Tutti compravano nel quartiere di Chinatown dove i prezzi erano bassissimi e dove si trovava di tutto e di tutte le marche, anche le più raffinate.

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Allora una bella mattina il Commissario Basettoni, stanco delle continue lamentele della gente, chiamò Topolino.

 

Non se ne poteva proprio più.!

 Questi fantasmi

I due vecchi amici organizzarono subito un perfetto nucleo di  Polizia scientifica, che poteva servirsi del fiuto di Pluto, delle intuizioni di Pippo e perfino della genialità di Archimede Pitagorico.

Senza parlare di quei due vecchi volponi proprio di Topolino e di Basettoni.

 

Fecero un blitz in uno di quei grossi magazzini di Chinatown, non sempre in regola con le leggi di  Topolinia.

Ma si sa !

Gli stranieri impiegano  un po’ dl tempo ad ambientarsi!

 

Non si capiva, però, neanche se fosse un negozio all’ingrosso o al dettaglio.

Quello che è certo  è che  c’era un vero guazzabuglio di merce e di carte.

 La merce era un po’ esposta negli scaffali e un po’ nelle vetrine, ma per la maggior parte era ancora in cartoni pieni di ideogrammi.

 

 Si capiva subito che contenevano merce di origine asiatica.

 

Il dilemma vero e proprio era che non si riusciva in alcun modo ad abbinare la merce con le fatture d’acquisto.

E poi se la merce era straniera dove stavano le bollette che rilascia la dogana dopo aver riscosso i dazi ?

 

Bisognava assolutamente trovarle!

 

E così:

Pluto fiutava.

Pippo intuiva.

Topolino indagava.

E Basettoni ed i suoi poliziotti, ottenuta l’autorizzazione dal giudice, sbirciavano tra le carte, frugavano nei cassetti  e nei posti più impensati.

 

Inutilmente però.

Perché quei documenti doganali non si trovavano e nessuno riusciva ad immaginarsi da dove fosse spuntato quel popò di merce.

 

Alla fine fu quel geniaccio di Archimede Pitagorico a toglierli dagli impicci.

In verità fu Lampadina.a notare che sui cartoni c’era ancora appiccicata la targhetta dell’aeroporto di Paperopoli, con l’indicazione del numero di polizza aerea.

 

Allora  era a Paperopoli che era arrivata la merce !

Per via aerea !

E che esito avevano avuto quelle polizze di carico?

 

Telefoniamo a  Paperopoli, disse Basettoni ai suoi amici, dopo aver applaudito, tutti insieme  Archimede Pitagorico e Lampadina.

Tutti si dichiararono d’accordo e così fecero.

 

La merce era giunta a quell’aeroporto già alcuni mesi prima ed era stata subito inviata dalla dogana di Paperopoli a quella di Gosth, nella contea di  Fantasmopoli , dove avrebbe pagato  i dazi e tutto quanto occorreva.

 

Ma loro volevano saperne di più.

 

Specialmente Topolino.

 

La cosa cominciava a puzzargli.

Perché la merce era stata spedita in quella contea così lontana?

Anche a Topolinia c’era la dogana!

E se i dazi erano stati pagati alcuni mesi fa a Gosth, perché in quel magazzino di Topolinia non si trovavano le ricevute rilasciate da quella dogana ?

Quelle che tutti chiamano bollette doganali?

 

Ed allora chiesero ancora:

“per cortesia, volete essere un po’ più precisi? Sa, noi stiamo eseguendo una verifica e non riusciamo a raccapezzarci.”

“Certo”

risposero da Paperopoli,

“figuratevi!”

 ”Si tratta di 57 partite di merce cinese riposte nel contenitore n. 6161616, caricato sull’automezzo targa TP 7177 L,  e spedite alla dogana di Gosth un paio di  mesi fa.”

In verità l’interlocutore da Paperopoli fu molto preciso e cortese

Indicò date, numeri e tutto quello che occorreva ai nostri amici per chiarirsi definitivamente le idee.

 

 ”Furono destinati alla dogana Gosth” concluse l’interlocutore di Paperopoli, ” scortati dal documento che rilascia la dogana quando la merce deve ancora pagare i dazi.”:

La dogana di Paperopoli, in effetti,  aveva preso tutte le precauzioni per evitare che durante il percorso da Paperopoli a Gosth, la merce scomparisse da sola

( poteva succedere perché a Fantasmopoli scompare tutto. Per colpa dei fantasmi ! ).

Ed allora si fece garantire i diritti doganali ed emise un documento che consegnò all’autista dell’ automezzo  perché lo consegnasse, insieme alla merce,  alla dogana di Gosth che, infine, la avrebbe presa in consegna.

Su quel documento  la dogana di Paperopoli, aveva indicato il tempo concesso  all’autista per raggiungere Gosth, il numero del piombo apposto al contenitore,  e perfino il percorso che l’autista doveva seguire.

 

A  Topolinia  i nostri amici non si davano pace!

 

Non capivano !

Ma la merce era mai giunta a Gosth ?

E i dazi erano stati pagati o no ?

 

Intanto la merce era lì, in quel magazzino di Topolinia e le bollette doganali che la dogana di  Gosth doveva aver emesso non si trovavano !

Un vero rompicapo.

 Degno però di Topolino che subito propose .

” Dobbiamo  chiamare la dogana di Gosth!

Solo lei potrà spiegarci cos’è accaduto a questa benedetta merce. E’ inutile romperci la testa ! “

 ”Va bè” disse  Basettoni  ”telefoniamo a Gosth”!

 

Quella mattina a Gosth, in dogana si respirava l’aria di tutti i giorni.

 

Anche la giornata era bella, nonostante di solito Fantasmopoli fosse coperta da una fitta  coltre di nebbia.

 

Nessuno poteva immaginare che quella sarebbe stata una delle giornate più brutte per la dogana di Gosth,.e, forse per tutte le dogane di Fantasmopoli.

 

“Capo, c’è al telefono un commissario di Polizia  da Topolinia”

“Pronto, buon giorno, in che cosa posso essere utile?” disse il capo, e Basettoni, dall’altro capo del telefono, gli chiese tutto per filo e per segno.

Egli ascoltava impietrito.

Poi il buio!

L’unica cosa certa era che la merce stava a Topolinia, lì, in quel negozio che trattava articoli d’abbigliamento e i documenti, emessi ben due mesi prima dalla dogana di Paperopoli stavano lì, a Gosth, senza la merce che avrebbero dovuto scortare.

Nel pomeriggio dello stesso giorno la dogana di Gosth, senza la merce, che era a Topolinia, e con ben due mesi di ritardo dal ricevimento dei documenti emessi dalla dogana di Paperopoli,  sdoganò la “merce che non c’è”!

 

Era successo che l’automezzo, partito da Paperopoli, se ne era andato bello bello a Topolinia, senza passare neanche per la dogana di Gosth, dove avrebbe dovuto consegnare la merce e  i documenti emessi dalla dogana di Paperopoli.

 

Le indagini furono affidate proprio a Topolino:

Avrebbe dovuto recarsi nella Contea di Fantasmopoli, presso la dogana di Gosth, per verificare quello che era successo e, principalmente, quante volte e da quanto tempo.

Perché ci andavano di mezzo le merci che entravano a Topolinia, che devono sempre essere controllate.

Specialmente per la sicurezza nazionale.

Di quella inchiesta però non si seppe mai niente.

Restò un segreto di Stato.

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Alfò

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