Sentenza C-272/13 della Corte di Giustizia

Embè voi non ci crederete, ma i fatti sono andati proprio così.

Questa notte ho fatto un bel sogno e, perciò, mi sono svegliato disteso.

Sapevo che era un sogno.

Però mi sentivo un ragazzo di una trentina d’anni, giovane e rampante.

E poi, più tardi, intorno alle otto, otto e dieci, avrei incontrato, allo studio, un mio vecchio e caro amico.

Niente!

Sono arrivato allo studio verso le otto meno un quarto.

E alle otto ha bussato il mio vecchio e caro amico Emilio.

Puntuale e sorridente come sempre.

Poi, uno dopo l’altro sono arrivati tutti quelli dello studio.

Qualcuno è rimasto a parlare con me ed Emilio.

(Io ed Emilio siamo ex allievi salesiani, tutti amici per la vita)

Gli altri ciascuno nelle proprie faccende affaccendato.

Il caffè!

Un urlo!

Che è successo Anna? Mi precipito.

Dottore (tremebonda), dottore…..la Corte di Giustizia. La sentenza della Corte di Giustizia è stata pubblicata!

Il sogno della notte era stato premonitore!

14, 17 e 20, nonché 2,13 e 72, ambo e terno sulla ruota di Firenze e su quella di Napoli.

Non dico niente e vi invito a non dire niente e a non fare commenti.

Io ho fatto tutto dal 1997 ad oggi.

Ho sentito, ho scritto, ho parlato, sono stato male, non ho dormito la notte.

Non parlate vi prego!

Leggete la sentenza e zitti!

gianni gargano

 

 

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