Sono già due anni e mezzo
Il l’ho scritto due anni fa.
Anzi due anni e mezzo fa!
Si chiama “ALFO’ Le Voci di Fuori” e si può acquistare su questo blog alla modica cifra di 11 euro.
Mi piacerebbe che lo leggeste!
Che lo leggessero tutti!
Perché c’è scritto dei cinesi.
Di quello che hanno combinato!
Di tutte le regole che hanno infranto, sotto gli occhi indifferenti di tutti!
Dei prezzi stracciati dichiarati in dogana.
Del nero!
Ma che c’era ?
una franchigia, una zona franca, un’immunità?
Cosa c’era?
Cosa c’è stato?
Non è dato in alcun modo di saperlo!
E Prato!
Cos’è successo a Prato?
Sempre sul “Il Sole 24 ore” di oggi, si legge ancora:
“ Il distretto cinese si allarga e conquista,con le “solite” armi dell’illegalità e della concorrenza sleale, un altro segmento della filiera della moda: dopo la confezione di abiti, cuciti dalla sera alla mattina con tessuti d’importazione per il grande mercato internazionale del “pronto moda” di bassa qualità, e venduti a prezzi stracciati, tocca ora alla maglieria:”
E ancora, continua l’articolo a firma di Silvia Pieraccini.
– “L’esplosione della maglieria ha portato con sé i primi rapporti d’affari con le filature pratesi. In un periodo di forte crisi dell’industria dei filati, i maglifici cinesi hanno piazzato i primi ordini nelle filature pratesi, spuntando prezzi da molti considerati sottocosto, ma resi appetibili da una condizione irrevocabile. “ Il pagamento deve essere per almeno il 60% in nero – spiega uno storico imprenditore pratese – e per questo molte aziende hanno rifiutato”.
– “Speriamo che il nuovo sindaco fermi il dilagare dell’illegalità cinese”.
Allora io ripropongo la domanda fatta mille volte ed in mille occasioni.
Ci dite, per piacere, a quali valori è entrata in Italia la merce cinese negli anni 1998/2005?
Si può fare sapete, in un modo semplicissimo: andando a “prendere” le bollette doganali di quegli anni.
Lo può fare la dogana!
In un batter d’occhio!
O lo può disporre qualche giudice.
In un Paese democratico è una curiosità lecita.
Se vogliamo perseguire l’evasione fiscale, dobbiamo accettare il diritto del cittadino a conoscerne le varie modalità.
Altrimenti si continua a perseguire (o perseguitare?) solo i soliti noti.
Gianni gargano
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