Sottoscriviamolo noi gente per bene!
Scusate, ma l’economia è talmente bella che sfocia nella filosofia.
E non mi pare giusto che altri si addossino le nostre scialacquerie, i nostri vizi (capite, capite, capite!!!!- che è come resistere, resistere, resistere, che sembrava un’affermazione d’effetto ed invece era un urlo di dolore!!!) .
E allora la riduzione della spesa deve, innanzitutto, essere esemplare. Nel senso che chi si becca da cent’anni pensioni e stipendi da re e spesso senza fare tanto, deve dare l’esempio, volente o nolente.
Dico senza fare tanto perché chi sa cosa vuol dire lavorare veramente non guadagna quelle cifre eterne e nette.
Non certo gli operai, i lavoratori dipendenti di grado basso o intermedio, i piccoli imprenditori, i piccoli professionisti.
Parlo dei rentiérs di antica memoria.
Il debito pubblico lo deve sottoscrivere innanzitutto quella categoria e quelle categorie che possono e che devono farlo per solidarietà nazionale, senza perdere però neppura una lira perchè lo Stato deve garantirne la restituzione.
Insomma: sottoscriviamo noi il nostro debito.
Subito!
Perchè rischiamo, nel frattempo, di impoverirci e, poi, di non poterlo più fare!
Difendiamo così il nostro onore, la nostra Italia, le nostre grandi aziende.
Alfò
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