Le ditte inesistenti saranno scovate

Le modifiche in itinere all’art. 50 bis che prevedono la prestazione di una garanzia e la dimostrazione dell’avvenuto assolvimento dell’imposta all’estrazione dal deposito IVA sono perfettamente in linea con lo scopo di scovare le ditte inesistenti.

Si tratta dell’estensione a tutto la nazione di una precauzione adottata dalla Direzione Regionale per la Campania e la Calabria dell’Agenzia delle Dogane.

Il suo recepimento nell’art. 50 bis del DL 331/93 ha la duplice funzione di evitare distorsioni di traffico e quella di scovare eventuali ditte inesistenti.

La produzione della prova di utilizzare correttamente le norme dettate in materia di imposta sul valore aggiunto soddisfa pienamente a questa esigenza.

Voglio chiaramente dire che da oggi in poi non sarà più possibile aprire una partita IVA al solo scopo di utilizzare l’istituto del deposito IVA, formalmente in maniera corretta, ma sostanzialmente senza alcuna sottostante realtà.

E’ ovvio comunque che il fenomeno va stroncato definitivamente appuntando la stessa attenzione anche alle importazioni dei beni.

Perché dichiarare tre lire comporta pagare 0,6 lire di IVA.

E questo a una ditta inesistente non importa niente, perché entra, comunque, in possesso della merce con poco sforzo.

gianni gargano

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