Se lo sai, paghi

La sentenza della Corte di Cassazione n. 16819 del 20/06/2008 rovesciando precedenti orientamenti, ha stabilito che chi riceve una dichiarazione d’intento può considerarsi responsabile in solido con il proprio cliente al pagamento dell’IVA se è consapevole:

1)    che il proprio cliente non è in possesso dei requisiti per essere considerato esportatore abituale;

2)    della “falsità ideologica” della dichiarazione di intento, in quanto la merce non è destinata all’esportazione, bensì al consumo all’interno dello Stato.

gianni gargano

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