Il contributo integrativo del 4% è una vera e propria tassa

I dottori commercialisti iscritti alla cassa di previdenza corrispondono sia il contributo soggettivo che quello integrativo.

Il secondo, quello integrativo, lo devono corrispondere tutti, siano o meno iscritti alla Cassa: Per il solo fatto di essere iscritti all’Albo. Cioè, per il solo fatto di esercitare la professione.

Però, mentre il contributo soggettivo dà diritto alla pensione e, perciò, gli iscritti alla Cassa lo versano per obbligo e volentieri, quello integrativo a che serve ?

A niente!

Non dà diritto a niente!

Neanche alla sottoscrizione di una polizza assicurativa sulla salute a condizioni più vantaggiose, che è, invece, possibile a chi versa il contributo soggettivo.

E il contributo integrativo è pari al 4% del volume d’affari ai fini iva!………………………una cifra!!!!!!!!!!!!!!

Funziona così : si riscuote dal cliente per conto della Cassa, alla quale  riversarlo alla fine di ciascun anno.

Per il cliente è un costo che interpreta come un aumento della parcella, mentre il commercialista fa l’esattore per conto della Cassa, ricevendo in cambio il puro niente. Neanche grazie!Il 4% del volume d’affari di tutti i commecialisti italiani non è altro che una gabella a carico delle imprese, che andrebbe subito cancellata, e che costituisce una cifra spaventosa.

Perchè questa gabella?

I commercialisti gia pagano intorno ai 360 euro annuali per essere iscritti all’Ordine.

Essi hanno superato l’esame di Stato.

Dovrebbe bastare.

Alfò

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