Il condono del futuro

In tutti gli anni trascorsi sono stati fatti tanti condoni.

Vi ricordate quello del 1982?

Manette agli evasori?

E poi tanti altri.

Tombali.

Liti fiscali pendenti.

Integrativi semplici o con la mozzarella.

E tutti avvertivano:

“ miei cari contribuenti non state tanto a sottilizzare se avete sempre pagato le tasse o no, perché chi non farà il condono poi certamente avrà una verifica. E ( si intuiva tra le righe la  sottile minaccia) , una verifica è sempre una verifica!”

Uno, senza neppure immaginarlo, può aver pagato tonnellate di tasse e, ciò nonostante, non essere perfettamente in regola con la 626, 737, 4690 o con il funzionamento dell’intestino.

E allora (e qui sta la sottile minaccia) sono guai.

E allora chi non aveva mai pagato un “bel niente”, incassato tutto in nero, divenuto veramente ricco, saltava di gioia…..

Ricchi premi e cotillon.

L’atro, lo “stupido” che invece aveva provato la gioia di pagare le tasse, imposte, contributi e di avercela, ciononostante, fatta, sentiva sul collo quella perfida minaccia ed alla fine faceva il condono spogliandosi di quello che gli era rimasto e sentendosi anche considerare, a posteriori, un evasore per averlo fatto quel condono.

La prossima volta facciamo così: chi ha pagato le tasse ne deve poter chiedere almeno una parte in restituzione perché quelle che ha pagato sono enormi!

E’ evidente che se ne chiede il rimborso almeno di una parte si espone a rischio di verifica.

Ma se chiede il rimborso vuol dire che sente di aver fatto il suo dovere con la Comunità nella quale vive.

E una volta riconosciutogli il diritto al rimborso quella verifica deve valere come il condono tombale!

Gli altri facessero pure il condono.

Ma a un costo tale da pareggiare quello che hanno pagato gli altri al netto del rimborso.

 

Alfò

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