Il primo viaggio con Lucio

Lucio ed io l’avevamo già fatto un viaggio da soli.

Era il 1981

E Lucio aveva sette anni ed io trentasette.

Ma quel trentennio di differenza noi non lo sentivamo proprio. Eravamo due veri amici.

E ci piaceva tanto di stare insieme.

Così quando Biagio ci invitò a trascorrere qualche giorno con  in Sicilia. Cogliemmo subito l’occasione e partimmo noi soli, perché le nostre donne avevano motivi per non venire.

Così prendemmo il treno per Catania e mangiammo i meravigliosi arancini sul traghetto Reggio Calabria – Messina.

Biagio, bellissimo ed elegantissimo come pochi e come sempre, ci condusse a Catania con la sua Volkswagen cabriolet nera, interni in pelle rossa. Perfetta

Ci ospitò, con gioia, nella suo giardino di Cannizzaro, appena fuori catania, dove aveva riprodotto perfettamente e con attenzione anche al più piccolo particolare,in un delicatissimo rustico,  la nostra casa di Trieste. Perfino le stoviglie si era portato quel gran figlio di…

Il giardino era stupendo, rigoglioso, siciliano. In leggero declivio.

Appena fuori della casa c’era un albero di gelso.

Una meraviglia.

I gelsi, gustosissimi, li coglievamo salendo, nudi, su una  scala di legno a pioli che era sempre lì, appoggiata al tronco dell’albero.

Biagio mi mise a disposizione il suo maggiolino cabriolet e facemmo il bagno nel mare d Acicastello dove noleggiammo una barca a remi e  dove il mare è blu,trasparente, limpido, denso di colori..

Insomma quello nostro.

Biagio durante il giorno lavorava.

Ci incontravamo con lui di sera, quando lui ci portava in luoghi tanto belli quanto la sua felicità di ospitarci.

Decidemmo, quindi, di non prendere il cabriolet, ma ci  accordammo con un cocchiere che ci portò  in giro con la sua carrozzella.

Con Lucio un po’ a cassetta, un po’ seduto accanto a me sul divano.

In carrozzella giungemmo fino a Fontanebianche, che è un luogo unico al mondo che  ci lasciò incantati.

L’acqua è trasparente.

Perché i fondali sono chiari come il marmo bianco.

Pranzammo col cocchiere.

IMG_0371

Stemmo con lui tutto il giorno e vedemmo posti meravigliosi.

Fummo felici.

Anche il ritorno a Napoli, col traghetto fu, per noi, unico.

Il mare di notte, le scie bianche della nave, le sale illuminate, le cabine, la sala da pranzo, quella dei giochi, i vari ponti e le scale che si susseguivano.

Lucio faceva trasparire  la meraviglia che provava di scoprire la vita.

La mamma di Biagio ci donò i famosi pasticcini alla mandorla di Catania.

La Sicilia era stata stupernda.

Alfò

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *