Il mare tra i piedi

Ci aveva sempre pensato quando camminava sul molo o sulla banchina.

Perché le navi o le barche possono ormeggiare di prua o di poppa. E allora non le vedi. Non le capisci.

Oppure possono appoggiarsi con la murata alla calata laterale della banchina e allora cambia tutto, specialmente se la murata non è più alta del molo.

E allora la puoi vedere dentro la barca.

O puoi provare a camminare con un piede sul molo e con l’altro sulla barca. E sentire la terra ferma, immobile col primo e il beccheggio della barca con il secondo, che non è stabile e dove devi trovare l’equilibrio ad ogni passo. Con appropriati, ma involontari movimenti del piede o della caviglia

Altrimenti cadere nel vuoto che c’è tra il molo e la barca.

E così camminando tra l’instabilità della barca e la stabilità del molo, provi la voglia di entrare nella barca anche con l’altro piede: Anche con quello che appoggiava sul molo, per staccarti per sempre da quella fermezza deprimente.

Mollate gli ormeggi!

Senti ordinare.

E scivolare la barca

Che si allontana dal molo..

Lentamente.

Inesorabilmente.

Per un attimo puoi ancora scegliere di saltare sul molo.

Poi no!

Resti solo.

Tu!

Finalmente.

Alfò

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